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Vile attacco al bene confiscato Masseria Ferraioli, rubate 400 piante di mela Annurca

Fonte: Facebook

Grave atto intimidatorio al bene confiscato alla camorra “Masseria Antonio Esposito Ferraioli” di Afragola.

Da pochi giorni in provincia di Napoli nella cittadina di Afragola è stato assegnato un bene confiscato alla camorra. Una Masseria con circa dodici ettari di terreno, che una rete di cooperative, organizzazioni, scuole e associazioni del territorio sta cercando di far rivivere per restituirla alla collettività. Ma dopo pochi giorni dalla piantumazione dei primi alberi, le prime quattrocento piante di mela annurca campana, arriva il primo grave atto intimidatorio.

Questa mattina al nostro arrivo alla Masseria Antonio Esposito Ferraioli non abbiamo più trovato le piante, che nei giorni scorsi erano state accuratamente posizionate da numerosi volontari e attivisti del territorio insieme alla realtà assegnatarie del bene confiscato.

Queste le prime dichiarazioni della rete cui è stato assegnato il bene confiscato, che prosegue: “Da poco più di due settimane è avvenuta l’assegnazione definitiva del bene, dedicato alla memoria del sindacalista Antonio Esposito Ferraioli ucciso dalla camorra negli anni ottanta, e già si vedono i primi tentativi di intimidazione. Lo abbiamo sempre detto e lo continuiamo a sottolineare che il processo di riutilizzo sociale del bene è lungo e faticoso, ma non ci lasciamo intimidire da niente e da nessuno. Proseguiamo sulla nostra strada affinché questo bene venga liberato, restituito ai cittadini e le cittadine di Afragola, vissuto dall’intera comunità resistente.”

Immediata la solidarietà espressa dal primo cittadino di Afragola, il Sindaco Domenico Tuccillo: “Chiunque si sia macchiato di questo vile attacco deve sapere che non arretreremo di un millimetro rispetto al nostro impegno per la legalità e per il riutilizzo per scopi sociali dei beni confiscati alla camorra dallo Stato. Al contrario continueremo a stare al fianco dei volontari che lavorano quotidianamente per far rinascere i terreni sottratti ai clan come l’ex masseria Magliulo. Per ogni atto intimidatorio, per ogni sopruso, per ogni ostacolo che troveremo sul nostro cammino, moltiplicheremo le forze nella lotta alla camorra e agli atteggiamenti camorristici di chi pensa di poter fermare il cambiamento nei nostri territori“.

Riutilizzare un bene confiscato è una sfida culturale e un opportunità lavorativa sopratutto in un territorio con altissimi tassi di disoccupazione come la Campania, il vile attacco di questa mattia è un segnale che il riutilizzo sociale di beni confiscati fa paura alle camorre, quindi funziona, siate con noi per il cambiamento.

Giuseppe Scognamiglio

 

 

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