Vittima del terrorismo.
Originario di Napoli, viene assassinato, con due colpi alla nuca, dalle Brigate Rosse mentre sta rientrando a casa dal Ministero di Grazia e Giustizia, dove lavora. L’omicidio viene rivendicato con un volantino inviato al Corriere della Sera, sede romana. Responsabili dell’omicidio i brigatisti Alessio Casimirri, Alvaro Lojacono, Adriana Faranda.
Con l’omicidio di Tartaglione e di altri operatori dell’amministrazione penitenziaria le brigate rosse intesero colpire la scelta di rafforzare lo standard di sicurezza fatta dalla politica penitenziaria.
FONTE: fondazionepolis.regione.campania.it