Le stime preliminari dell’Istat sul Pil raccontano di un’Italia in recessione tecnica per un calo del Prodotto interno lordo dello 0,2, che si aggiunge ad una riduzione dello 0,1 del primo trimestre dell’anno.
“Il calo congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e servizi. Dal lato della domanda il contributo alla variazione congiunturale del Pil della componente nazionale al lordo delle scorte risulta nullo mentre quello della componente estera netta è negativo”, scrive l’Istat nel suo rapporto sul secondo trimestre economico.
In ribasso il settore dell’energia, che registra un ribasso del 1,4 per cento, così come anche quello dei beni intermedi (-1,3%) e dei beni strumentali (-0,1%). Crescita per il settore alimentare, delle bevande e del tabacco, che registrano un miglioramento del 4 per cento. Aumento del 3,9 per cento per computer, elettronica, ottica, ed anche del 2,2 per cento per i prodotti farmaceutici.
Leggero miglioramento si registra anche nell’industria, anche se lieve, con uno +0,9 per cento nel mese di giugno rispetto alla chiusura del mese precedente.
In un’intervista apparsa questa mattina su ‘Il Sole 24 Ore’ il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan ha confermato che i dato non sono ottimistici. “I dati dell’economia anche più recenti confermano un’economia che stenta a uscire dalla recessione. Rimango, però, convinto che esistano segnali positivi che andranno apprezzandosi nei prossimi trimestri e nei prossimi anni. Parlo del 2015 e del 2016. E dico questo – prosegue Padoan – non per una banalità contabile, ma perché è importante mantenere una prospettiva di medio periodo e i primi atti del governo Renzi sono, per me, tutti orientati a un obiettivo: realizzare politiche con impatto duraturo e crescente nel lungo termine”.
Ciro Oliviero